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La Volpe e il Mistero del Tempio Parlante

Sollevando il coperchio della notte, l'alba schiariva il cielo con pennellate di rosa e arancio. Tra gli alberi del bosco, una graziosa volpe dal manto fulvo e dagli occhi astuti, di nome Valentina, svegliava i suoi sensi all'avventura. Famosa era Valentina per la sua curiosità insaziabile e per la sua passione per i misteri che solo una foresta incantata come la sua potrebbe nascondere.

— Beh, che giornata splendida per scoprire nuovi segreti! — disse Valentina a se stessa, mentre i suoi artigli scricchiolavano leggeri sul tappeto di foglie che tappezzava il sentiero.

Non lontano dal suo nascondiglio, un tempio antico, eroso dal tempo ma magnifico nella sua vetusta grandezza, emergeva fra gli alberi come una vecchia leggenda balzata nel presente. Si diceva che lì risiedesse un tesoro nascosto, protetto da enigmi che solo l'animale più ingegnoso avrebbe potuto risolvere.

La volpe, con il vento a giocare tra i suoi peli, si avvicinò con passo cauto all'entrata del tempio dove colonne frastagliate sostenevano il peso della storia. Al di sopra del portone, intagliate nella pietra, giacevano le parole: Solo colui che ascolta può trovare la chiave.

— Ascoltare? — Valentina si chiese, con un moto pensieroso. — Ascoltare cosa?

Come per rispondere al suo quesito, un fruscio fece vibrare l'aria. Un piccolo criceto dalle guance paffute e il manto dorato, di nome Tino, sbucò da un cespuglio con una zampina tesa verso l'alto, impugnando un oggetto nero e lucido con due antenne: un walkie-talkie.

— Saluti, nobile viaggiatrice! — esclamò Tino facendo un piccolo inchino. — Mi chiamo Tino e ho il compito di custodire questo artefatto. È lui che sarà la nostra guida.

— Un walkie-talkie? — ride Valentina, un sopracciglio alzato in segno di sorpresa. — Ma cosa potrebbe dirci mai un oggetto così?

— Questo non è un semplice walkie-talkie! — rispose Tino con orgoglio. — È un apparecchio magico. Tramite esso, il tempio ci parlerà e ci guiderà verso il tesoro. Dovrai soltanto premere il tasto e ascoltare attentamente.

Incuriosita e intraprendente come sempre, Valentina prese il walkie-talkie tra le zampe. — Bene, vieni con me, piccolo Tino! Insieme risolveremo questo mistero!

Entrarono nel tempio, il silenzio accompagnato dal loro respiro mentre esploravano sale piene di rilievi e statue che narravano di antiche saggezze. All'improvviso, il walkie-talkie gracchiò, una voce metallica ruppe il silenzio.

— Due porte davanti a te si pongono, una menzogna e una verità. Una sola chiave per proseguire, all'ascolto pone attenzione e saprà decidere. Qual è la porta della sincera parola? Solo il silenzio la può svelare.

Valentina e Tino si scrutarono, poi girarono lo sguardo verso le due porte davanti a loro. Una era adornata di gioielli scintillanti, mentre l'altra era semplice, quasi dimenticata dal tempo.

— La scelta sembra ovvia, no? — sussurrò Tino, i suoi occhietti brillanti fissi sulla porta luccicante.

— Aspetta, ricordi le parole del tempio? — lo fermò Valentina. — Solo il silenzio la può svelare.

Restarono fermi, in ascolto, e fu allora che Valentina si accorse di un leggero sibilo proveniente dalla porta più spartana. Con un cenno, indirizzò Tino verso la porta senza ornamenti e insieme la spinsero aperta.

Continuando il loro cammino, giunsero in una stanza circolare, al centro della quale troneggiava un sarcofago antico. Altri enigmi, altre prove attendevano la coraggiosa volpe e il sapiente criceto, che con intuizione e astuzia, trovavano sempre la soluzione.

Camminarono attraverso corridoi segreti, scoprirono passaggi nascosti e ogni volta il walkie-talkie magicamente li guidava: ora con indovinelli ora con piccoli frammenti di poesia.

I due compagni di avventura impararono il valore dell'amicizia e della condivisione, perché in ogni impresa la forza sta nell'unione delle abilità uniche di ognuno. Tino con la sua saggezza e Valentina con la sua arguzia riuscirono a superare ogni ostacolo.

Arrivarono infine alla stanza del tesoro. Davanti a loro, vi era solamente una piccola scatola d'oro. La curiosità li divorava, e con delicatezza, Valentina sollevò il coperchio: dentro giaceva un singolo foglio di pergamena che narrava la vera storia del tempio e dei suoi ideatori.

Capirono allora che il vero tesoro non stava nell'oro o nei preziosi, ma nel sapere e nelle leggende che sarebbero sopravvissute nel tempo, nel racconto di questa avventura che li aveva uniti.

— Che giornata incredibile, amico mio! — disse Valentina, posando una zampa sulla spalla di Tino.

— Un'avventura che resterà nei nostri ricordi per sempre! — rispose il criceto, guardando con affetto la volpe.

E con il tramonto a tingere di rosso il cielo, Valentina e Tino uscirono dal tempio, non solo più saggi e più vicini, ma anche pronti a vivere nuove avventure, forti del legame scavato nel mistero del tempio che parlava attraverso un walkie-talkie.

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