Torna alla lista
http://La%20streghetta%20e%20la%20capra%20allo%20stadio%20incantato%20-%20Una%20storia%20di%20Koalia%20stories

La streghetta e la capra allo stadio incantato

L'aria era densa di mistero e colori vibranti al grande Stadio Incantato del Paese delle Streghe. Questo non era uno stadio qualsiasi, ma un luogo magico dove ogni seggiolino risplendeva di una luce diversa e dove la folla era composta da fantasmi, creature magiche e animali parlanti. Un turbine di energia elettrizzante animava l'intero scenario, mentre si preparava lo spettacolo più atteso dell'anno: il Gran Torneo delle Streghe.

Nel cuore di tutto questo tumulto scintillante, si trovava una giovane strega di nome Esmeralda. Con i sui vivaci capelli verdi e il cappello a punta che sembrava quasi troppo grande per lei, Esmeralda emanava un'aura di determinazione e curiosità.

— Dove può mai essere finito il mio gattino? — si chiese Esmeralda tra sé e sé, cercando di scorgere un piccolo gatto nero tra la folla festante.

Agile e determinata, Esmeralda si fece largo tra i giganti di pietra e i draghetti che volavano sopra le teste delle persone. Ma invece di trovare il suo amato gatto, si ritrovò faccia a faccia con un animale completamente diverso.

— Buongiorno, giovane strega! — saluto una capra, che apparve proprio davanti a Esmeralda. La capra aveva un aspetto stravagante con il manto bianco arruffato e due corna dorate che scintillavano sotto la luce incantata dello stadio.

Esmeralda, inizialmente sorpresa, piroettò su se stessa e incrociò le braccia. — Chi sei tu, capretta parlante?
Che fai qui nello Stadio Incantato? E per caso, hai visto il mio gatto Smooky?

— Mi chiamo Berta, — rispose la capra, sfregandosi una zampa contro l'altra con una certa malizia. — Non ho visto il tuo gattino, ma ho una proposta per te. Ho sentito che partecipi al Gran Torneo delle Streghe. Cosa ne diresti se ci alleassimo? Posso aiutarti a vincere!

Esmeralda era incuriosita. — E perché mai una capra vorrebbe aiutarmi?

Berta lanciò un sorriso sornione. — Sono una capra magica, Esmeralda. Possiedo capacità speciali che potrebbero esserti utili. Ma c'è un piccolo problema… mi è stato rubato un prezioso amuleto che mi permette di potenziare i miei poteri. Potresti aiutarmi a recuperarlo?

Esmeralda ponderò per qualche istante, ma la sua innata bontà prevalse. — Va bene, Berta. Ti aiuterò a trovare il tuo amuleto. E poi, insieme, vinceremo il torneo!

Così, Esmeralda e Berta si uniscono in una missione che le porterà attraverso i meandri incantati dello stadio. Il loro primo indizio li condusse nei sotterranei, un labirinto buio illuminato solo da lucciole fosforescenti. Lì, trovarono una porta massiccia, sigillata da una catena argentata.

— Mi sembra uno dei trucchi della Strega Griselda, — disse Berta, annusando l'aria. — È gelosa delle altre streghe e fa sempre di tutto per complicare loro la vita.

Esmeralda estrasse la sua bacchetta magica e pronunciò una formula antica. — Aperio, porta segreta! — La catena si sciolse come burro al sole, permettendo loro di entrare. Dentro la stanza segreta, si trovavano numerose trappole e inganni creati per confondere gli intrusi.

Dopo aver scansato un osservatorio di pipistrelli e attraversato un ponte traballante sospeso sopra un lago di fuoco, le due alleate scoprirono una stanza piena di specchi magici. In ciascuno di essi si poteva scorgere un'immagine diversa: il passato, il presente e il futuro.

— Il mio amuleto deve essere qui da qualche parte, — disse Berta, ruminando pensierosa. — Ma come facciamo a capire quale specchio lo nasconde?

Esmeralda osservò i riflessi, cercando un indizio. Alla fine, notò uno specchio con un'ombra strana, una silhouette di capra. — Proviamo con questo, — disse, e toccò delicatamente lo specchio con la punta della bacchetta.

Lo specchio si frantumò in mille pezzi scintillanti, rivelando un piccolo amuleto dorato tra i frammenti. Berta, visibilmente emozionata, afferrò l'amuleto con la bocca e subito i suoi occhi si illuminarono di una luce blu brillante.

— Grazie, Esmeralda. Ora sono al pieno delle mie forze! Possiamo affrontare qualsiasi cosa!

Riemerse dallo scenario sotterraneo, la giornata era ormai prossima alla sua apoteosi. Il Gran Torneo delle Streghe stava per iniziare, e le due compagne si affrettarono a raggiungere l'arena principale. Una folla eclettica e festante li attendeva, curiosa di vedere cosa avrebbe portato la competizione.

Il torneo ebbe inizio con una sfida di pozioni magiche. Esmeralda, con l'aiuto di Berta, creò una pozione che scintillava come il cielo stellato. Ogni giudice, sorseggiando la pozione, fu avvolto da un'aura di gioia e meraviglia, decretando Esmeralda vincitrice della prima prova.

La seconda prova era una gara di volo sulle scope. — Sei pronta? — chiese Berta, mentre Esmeralda si preparava a salire sulla sua scopa magica.

— Lo sono, — rispose la strega, lanciando uno sguardo determinato alla folla. Con un balzo, si alzò in volo, sentendo il vento tra i capelli e la vibrante energia dello stadio sotto di lei. Con Berta che la guidava da terra, Esmeralda effettuò acrobazie mozzafiato, lasciando la folla senza fiato. Il pubblico esplose in un fragoroso applauso quando atterrò, consacrandola vincitrice anche della seconda prova.

L'ultima sfida era la più difficile: la prova dell'ingegno, dove ogni strega doveva risolvere un complicato enigma magico. Esmeralda si trovò davanti a un gigantesco labirinto fatto di fiamme e ombre.

— Non temere, — disse Berta. — Con il mio amuleto, posso vedere la via d'uscita.

Seguendo i consigli di Berta, Esmeralda navigò attraverso il labirinto con astuzia e agilità. Ogni volta che si trovava di fronte a un'illusione o a un pericolo, Berta la guidava con precisione, fino a quando finalmente non trovarono l'uscita.

Quando Esmeralda emerse dal labirinto, la folla scoppiò in un applauso fragoroso, e il Gran Maestro delle Streghe le consegnò il trofeo dorato del torneo.

— Abbiamo fatto un lavoro di squadra straordinario, — disse Esmeralda, sorridendo a Berta mentre alzava il trofeo al cielo.

— E non dimentichiamoci di Smooky! — intervenne Berta, indicando con un corno il piccolo gatto nero che, finalmente, correva verso di loro.

Esmeralda abbracciò Smooky e guardò Berta con gratitudine. — Grazie, amica mia. Abbiamo vinto insieme, e non solo il torneo. Abbiamo conquistato l’amicizia.

E nel caldo bagliore del tramonto, tra applausi e risate, Esmeralda, Berta e Smooky lasciarono il palco come veri eroi, promettendosi nuove avventure incantate.

Condividere

Lascia un commento

2 × tre =