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Un’Insolita Amicizia Sulla Collina

In mezzo a una lussureggiante foresta tropicale, ai piedi di una collina maestosa, viveva un gorilla di nome Goro. Goro era noto tra gli animali della foresta per il suo coraggio e la sua forza, ma anche per un cuore tenero e gentile. Un mattino, mentre praticava il suo solito giro di perlustrazione del territorio, Goro sentì un suono insolito. Era un ticchettio metallico, come qualcosa che non apparteneva alla natura selvaggia della foresta.

— Che rumore strano! — esclamò Goro, incuriosito.

Deciso a scoprire l'origine di quel suono, Goro si avventurò verso la cima della collina, da dove sembrava provenire il rumore. Lì, tra le erbe alte e i fiori colorati, scoprì qualcosa di assolutamente inaspettato: un robot! La macchina sembrava danneggiata, con scintille che sprizzavano da un pannello laterale.

— Oh, caro amico metallico, sei in difficoltà? — chiese Goro con gentilezza, avvicinandosi al robot.

Il robot, che si chiamava Argento, alzò lentamente il suo sguardo ottico verso Goro. Con una voce un po' distorta dal danno subito, rispose:

— Sì, sono atterrato qui in seguito a un'avaria. Ho bisogno di aiuto per riparare il mio sistema di navigazione.

Goro, che non aveva mai visto niente di simile prima d'ora, si sentì subito affascinato da Argento. Decise di aiutarlo, nonostante non sapesse nulla di circuiti o software.

— Non so molto di robotica, ma sono forte e posso cercare aiuto. Fidati di me, Argento.

Mentre Goro stava per andarsene in cerca di soccorso, notò qualcosa di strano tra il fogliame: una bambola di pezza, dai lunghi capelli dorati e un abito azzurro sbiadito. La prese e la mostrò ad Argento.

— E questa? Di chi sarà?

Argento analizzò la bambola con un raggio di luce che emanava da un piccolo proiettore sulla sua fronte.

— Questa bambola appartiene a una bambina di nome Lina. Deve essere molto triste senza di lei. Ritenerla potrebbe esserci utile per stabilire un contatto positivo con gli umani, — spiegò il robot.

Goro, intenerito dalla storia della bambola, decise di mettersi in cammino non solo per trovare aiuto per Argento, ma anche per ritrovare la piccola Lina. La foresta era vasta, e la ricerca si rivelò più ardua del previsto. Tuttavia, dopo diverse ore di camminata, Goro incappò in un sentiero che portava a un villaggio vicino alla foresta.

Con Argento sorretto delicatamente sulle spalle, e la bambola stretta tra le braccia, Goro entrò nel villaggio. Tutti si fermarono a guardare con stupore quell'insolita parata. I bambini seguivano entusiasti, mentre gli adulti osservavano con una certa preoccupazione.

— Non temete, — ruggì Goro con voce possente ma amichevole, — sono qui in pace, cerco il proprietario di questa bambola e qualcuno che possa aiutare il mio nuovo amico Argento.

Una bambina timidamente si fece avanti, gli occhi luminosi di sorpresa e gioia. Era Lina, che riconobbe immediatamente la sua amata bambola.

— Grazie, signor Gorilla! E grazie, signor Robot! — esclamò, saltellando felice.

Il padre di Lina, un ingegnere, si offrì di aiutare Argento. Con abilità e pazienza, sistemò il robot, che ringraziò commosso per il gesto di generosità.

La storia dell'insolita amicizia tra un gorilla, un robot e una bambinadiventò presto famosa in tutto il villaggio e oltre. Goro, Argento e Lina trascorsero del tempo insieme, condividendo storie e avventure. Il robot imparò a comprendere le emozioni umane grazie agli insegnamenti di Lina, mentre Goro si divertiva ad ascoltare i racconti di lontane galassie di Argento.

— Grazie di averci aiutato a trovare la nostra strada, Goro, — disse Argento un giorno, con gratitudine nei suoi occhi meccanici, — senza di te, non avremmo mai vissuto questa esperienza meravigliosa.

Goro sorrise, soddisfatto di aver contribuito a unire tre mondi diversi in un'unica bellissima amicizia. Anche Lina si sentiva fortunata ad aver incontrato creature così speciali nella sua vita.

— Siete i miei amici più cari, — disse, abbracciando sia Goro che Argento, — e niente potrà mai separarci.

Così, il villaggio e la foresta trovarono in quella strana amicizia una nuova consapevolezza, un legame che superava le differenze di specie o di tecnologia. Ogni tanto, i residenti del villaggio potevano vedere Goro, Argento e Lina giocare felici sulla collina, tra risate e sorrisi luminosi.

E così, la storia di Goro, il gorilla coraggioso, e Argento, il robot curioso, divenne leggenda, tramandata di generazione in generazione come un racconto di amicizia e solidarietà che superava ogni ostacolo.

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