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La straordinaria avventura del granchio e del gallo sulla montagna

In una fresca mattina di primavera, il giovane granchio Gustavo si svegliò con un brivido d'emozione. Aveva deciso di fare qualcosa di straordinario: scalare la montagna dei Misteri, un luogo pieno di leggende e segreti. Mentre si aggirava sulla spiaggia riflettendo su cosa avrebbe dovuto portare con sé, notò un vecchio tappeto sfilacciato mezzo sepolto sotto la sabbia. Gustavo lo tirò fuori, pensando che potesse essere utile come coperta per la notte fredda in cima alla montagna.

Con il tappeto arrotolato sulle chele, Gustavo iniziò la sua avventura. Il cielo era sereno e il sole splendeva alto, ma la strada era lunga e faticosa. Le rocce diventavano sempre più grandi e scivolose, rendendo ogni passo un po' più difficile del precedente. Ma Gustavo non si lasciò scoraggiare.

Quando il sole cominciò a tramontare, Gustavo trovò un riparo sotto una grande roccia. Si avvolse nel suo tappeto e chiuse gli occhi, ascoltando i suoni tranquilli della natura. Fu in quel momento che udì un suono strano, un canto potente e squillante che si propagava tra le montagne.

— Chi può cantare così bene in un luogo così desolato? – si chiese Gustavo.

Seguendo il suono del canto, il granchio si arrampicò su una collina vicina fino a trovarsi davanti a un maestoso gallo. Il gallo Pietro, con le piume color rubino e oro scintillante, stava cantando su una roccia alta.

— Buonasera, caro amico! – esclamò il gallo interrompendo il suo canto. — Mi chiamo Pietro, e tu chi sei?

— Sono Gustavo, il granchio. Sto cercando di scalare la montagna dei Misteri.

Pietro abbassó le ali in segno di ammirazione e rispose:

— Sei davvero coraggioso! Ma la strada è lunga e piena di ostacoli. Cosa ti spinge a affrontare una sfida così grande?

Gustavo spiegò che voleva trovare la leggendaria fonte di saggezza nascosta in cima alla montagna. Diceva che chi bere da quella fonte avrebbe acquisito una saggezza infinita.

Pietro fece un passo avanti e propose:

— Anche se sono un animale diurna, sarei felice di unirti a te in questa avventura. Due teste sono meglio di una!

Gustavo accettò la compagnia del gallo e i due cominciarono a scalare insieme. Durante il tragitto, si aiutarono l'un l'altro a superare numerose difficoltà: attraversarono ponti traballanti, evitarono massi rotolanti e superarono scogliere ripide.

Quando la notte calò di nuovo su di loro, decisero di riposarsi sotto un grande albero nodoso. Gustavo stese il tappeto volante per terra e Pietro posò la testa sulle sue ali.

— Questo tappeto è davvero morbido, Gustavo. Sei fortunato ad averlo trovato.

— Non è solo morbido, è anche magico, – rispose il granchio con un sorriso sornione. — Stavo aspettando il momento giusto per usarlo.

Il mattino seguente, dopo una colazione frugale, Gustavo finalmente svelò il segreto del tappeto volante a Pietro. Lo stese per intero, recitò una piccola filastrocca che aveva imparato da bambino e… il tappeto cominciò a levitarsi dolcemente nell'aria!

Pietro batté le ali entusiasta e saltò sul tappeto accanto a Gustavo.

— Ora possiamo volare fino alla cima della montagna! – esclamò Gustavo.

Il tappeto li condusse con grazia attraverso le nuvole, sopra foreste e fiumi scintillanti, finché finalmente videro la vetta della montagna dei Misteri. Quando atterrarono, rimasero senza fiato davanti alla bellezza del luogo: una radura rigogliosa con fiori di ogni colore e in mezzo una fontana d'acqua cristallina che sembrava risplendere di luce propria.

Mentre si avvicinavano alla fonte, Pietro rifletté:

— Abbiamo affrontato tante sfide e siamo finalmente qui. Forse ciò che conta di più non è il trovare la saggezza immediatamente, ma l'aver imparato tante cose lungo la strada.

Gustavo annuì con soddisfazione.

— Hai ragione, Pietro. Meglio tardi che mai. Ogni passo del nostro viaggio ha avuto un significato.

Nel momento in cui toccarono l'acqua della fonte, sentirono un calore avvolgente e una voce saggia risuonò nell'aria.

— Avete dimostrato coraggio e saggezza nel vostro cammino. Ricordate, ciò che avete imparato lungo la strada è il vero tesoro.

I due amici bevvero un sorso dell'acqua magica e sentirono immediatamente un'ondata di conoscenza inondare le loro menti. Sorrisero l'uno all'altro, consapevoli che, grazie alla loro determinazione e alla loro amicizia, avevano raggiunto qualcosa di straordinario.

Dal quel giorno, Gustavo e Pietro tornarono spesso alla montagna dei Misteri, non tanto per cercare nuova saggezza, ma per ricordare e rivivere la straordinaria avventura che avevano condiviso. E il tappeto volante, ora un fedele compagno, li portava in qualsiasi luogo desiderassero, non per la necessità di saggezza, ma per il semplice piacere dell'avventura.

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