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L’Insolita Missione di Babbo Natale

Sopra le nuvole danzanti e le montagne innevate, un aereo dalle tinte brillanti fendeva il cielo come una frecce argentatae. A bordo, tra passeggeri assortiti, viaggiava un ospite alquanto inatteso. Immaginate chi sia? Babbo Natale in persona!

Era stato chiamato d'urgenza per una missione speciale e aveva sorvolato oceani e continenti per giungere fino a lì. In realtà, Babbo Natale non era un fan del volo aereo. Preferiva di gran lunga la sua fedele slitta trainata da renne. Ma, a volte, anche per un magico signore del Polo Nord, era necessario adattarsi alla modernità.

Il Babbo si sistemò comodamente sul suo sedile, la barba candida che sporgeva sopra la cintura di sicurezza. Accanto a lui, illuminato dalla lampada sopra il sedile, giaceva un ombrello dalle mille sfumature. Un oggetto misterioso, non era un semplice ombrello, ma uno che aveva il potere di aprire portali magici.

— Cosa posso portarle, signore? — gli chiese una gentile assistente di volo con un sorriso amichevole.

— Oh, un bicchiere di latte caldo sarebbe perfetto, grazie! — rispose Babbo Natale con una voce burbera ma calda come un caminetto scoppiettante.

Mentre attendeva, il suo sguardo fu catturato da una scena straordinaria: lì, nella fila di fronte a lui, un piccolo robot, dalle sembianze quasi umane, era seduto tutto solo. Brillava di luci intermittenti, e i suoi occhi meccanici guardavano fuori dal finestrino in una silenziosa meraviglia.

La curiosità di Babbo Natale fu rapita dall'insolita compagnia. Così, con un movimento goffo e un sorriso bonario si sporse verso il piccolo automa.

— Salve amico metallico, qual è il tuo nome? — chiese Babbo Natale.

— RoboX-3000 al suo servizio, Signor… Ehm, Santa Claus, ho supposto correttamente? — rispose il robot con una voce sintetica, tingendola di stupore.

La conversazione tra i due improbabili compagni di viaggio fu interrotta dalla turbolenza. L'aereo si scosse, e l'umbrello di Babbo Natale rotolò dolcemente fino ai piedi di RoboX-3000.

— Oh, scusami, amico mio, non volevo scatenare un temporale! — scherzò Babbo Natale, tendendo la mano per riprendere l'ombrello.

RoboX-3000 però, con gesto inatteso, attivò per errore il meccanismo segreto dell'ombrello. Un vortice di scintille colorate circondò i due, e in un lampo furono trasportati in una dimensione parallela, dove l'aereo diventava un enorme veliero che solcava cieli ancora più vasti e colorati.

— RoboX, bravo, hai attivato per sbaglio la mia Umbrellaporta! — esclamò Babbo Natale con una risata che tremolava come campanellini d'argento.

Il robot, nonostante la sua natura meccanica, sembrava quasi confuso.

— Uh, chiedo scusa, Signor Claus, non era mia intenzione…

— Non preoccuparti, amico mio! Ora siamo in un'avventura insieme! — ribatté Babbo Natale, incoraggiandolo.

Ora avevano davvero bisogno di collaborare. Dovevano tornare nella loro dimensione prima che i bambini del mondo iniziassero a chiedersi dove fosse finito lo splendente signore del Natale.

Babbo Natale e RoboX-3000 iniziarono a esplorare il veliero celeste, scoprendo cabine piene di giocattoli che prendevano vita e mappe stellari che indicavano strade fatte di polvere di stelle. Tra enigmi e indizi, la comprensione cresceva tra di loro. Il robot imparò l'empatia e l'importanza della magia del Natale; Babbo Natale apprezzò l'ingegnosità e l'efficienza del suo nuovo amico meccanico.

Il loro viaggio li portò alla scoperta di nuove realtà, dove ogni nuvola era un fiocco di zucchero filato e ogni stella un desiderio espresso da qualche bambino. Ma, nonostante la meraviglia, il senso del dovere era forte.

Alla fine, dopo mille peripezie e risate, capirono come utilizzare l'ombrello: dovevano sincronizzarsi al ritmo del cuore, uno umano e l'altro, pur sempre intrepido e caldo come se fosse umano.

Uniti, Babbo Natale e RoboX-3000, aprirono il portale che li riportò sull'aereo, giusto in tempo per quei bambini che aspettavano con ansia la loro fantasia e realtà fuse in un grande abbraccio festivo.

La magia dell'ombrello si era esaurita per il momento, ma la magia dell'amicizia tra un vecchio signore col cuore pieno di gioia e un piccolo amico di latta era appena iniziata. E mentre l'aereo atterrava dolcemente nella neve fresca del Polo Nord, entrambi sapevano che quella sarebbe stata solo la prima di molte avventure insieme.

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