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Il Riccio e il Drago del Mulino d’Acqua

Nella vallata dove il sole sembra sorridere ai fiori e il vento canta dolci melodie, Riccetto, un piccolo e coraggioso riccio, viveva sereno nel suo nido sotto le radici di un vetusto albero. Riccetto era noto tra gli abitanti del bosco per la sua curiosità senza limiti e il suo spiccato gusto per l'avventura.

Un mattino, mentre stava cercando del cibo, Riccetto udì un rumore insolito, un mormorio sommesso che pareva danzare con l'eco lontano delle colline. Decise, senza esitare, di seguire quella melodia sconosciuta che lo condusse fino a un antico mulino ad acqua, le cui pale giravano come se stessero raccontando una storia dimenticata dal tempo.

— Che meraviglia! Non avevo mai visto nulla di così affascinante! — esclamò Riccetto affacciandosi timidamente alla finestra del mulino.

All'interno del mulino, tra cesti di grano e sacchi di farina, Riccetto scoprì uno scivolo lucido e invitante, costruito con vecchie assi di legno fino al fiume. Era così lungo e avvolgente che anche la luna avrebbe voluto provare a scivolarci. Senza pensarci due volte, Riccetto corse verso lo scivolo e con un respiro profondo si lasciò andare in una discesa vertiginosa che lo fece girar la testa.

Volando giù come una fogliolina in autunno, terminò il suo giro vorticoso atterrando su una morbida pila di paglia proprio quando il mulino tremò come se un gigante avesse camminato sopra di esso. Un'ombra colossalmente grande attraversò la stanza e Riccetto rimase nascosto, osservando con timore.

— Chi osa scivolare sul mio scivolo? — tuonò una voce profonda.

Con un battito di ciglia, davanti a Riccetto apparve un drago di una grandezza straordinaria, con scaglie brillanti come diamanti e occhi gentili che sembravano portare la saggezza di mille antiche storie.

— Mi chiamo Riccetto, signore del cielo. Non sapevo che questo scivolo fosse di vostra proprietà, vi chiedo umilmente perdono — disse Riccetto con voce tremolante.

— Io sono Drago, il guardiano di queste acque e di questo mulino — rispose il drago inclinando leggermente la testa. — Tra queste mura, someglio all'eco del ruscello che alimenta il mio regno, ma nessun animo prima d'ora è stato abbastanza audace da visitarmi.

Riccetto, conquistato dalla curiosa gentilezza del drago, si avvicinò con passo cauto e lo guardò dritto negli occhi.

— Signore Drago, perché vivete qui da solo? Non vi sentite solo a volte?

Il drago rispose con serenità:

— Il mulino è un luogo di pace e il mio compito è custodire il fluire dell'acqua e la magia di questi luoghi, perïò, solitario sì, ma mai vero solitario sono.

Riccetto si avvicinò ancora di più e con la sua piccola zampina toccò una scaglia del drago, meravigliandosi del tepore gentile che ne emanava. In quel tocco, Riccetto comprese che ogni creatura, grande o piccola, nasconde una storia e un cuore da scoprire.

— Vi propongo una cosa, Signore Drago — disse Riccetto con un brillo di entusiasmo negli occhi. — Perché non mi insegnate le magiche storie di questo mulino e in cambio io vi insegnerò l'arte di dialogare con gli uccelli e gli animali del bosco, affinché possiate sentirvi accompagnato dai racconti e dalle avventure dei miei amici?

Il drago lo guardò pensieroso, poi, mosso da una luce interiore, annuì con un sorriso che illuminò tutta la stanza.

— Accetto la tua proposta, piccolo Riccetto. Si inizia oggi una nuova pagina del libro della vita, in cui un riccio e un drago scrivono un'avventura insieme.

E così, giorno dopo giorno, Riccetto, il riccio curioso e avventuroso, e Drago, il custode saggio e solitario del mulino ad acqua, condivisero esperienze e racconti, insegnamenti e risate. Il mulino divenne un luogo di incontro per tutte le creature del bosco, che attratte dalla favola vivente di amicizia tra un riccio e un drago, venivano a scivolare sullo scivolo magico e a bere dalle acque del fiume, arricchite dalla saggezza di Drago e dall'allegria di Riccetto.

La storia di Riccetto e del Drago del Mulino d'Acqua divenne leggenda, un racconto che tutti nelle notti stellate si narravano, ricordando come la curiosità e l'amicizia possono abbattere ogni barriera, e come da un semplice scivolo possano scaturire le avventure più sorprendenti.

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