All'interno della maestosa Biblioteca di Ventodorato, tra scaffali straripanti di tomi polverosi e incantesimi scintillanti, viveva una strega non del tutto ordinaria. Il suo nome era Altea, con sguardo penetrante, capelli corvini sciolti in mille onde, e un abito di velluto scuro che nelle luci soffuse pareva notte stellata. La chiamavano La Strega Erudita, perché aveva letto più libri di quanti la maggior parte delle persone potesse immaginare.
— Salve, nobili avventurieri della conoscenza! Pronti a sfidare i misteri dei libri incantati? — esclamava Altea ogni volta che vedeva i piccoli e impavidi leva-incantesimi biancheggiare all'ingresso della biblioteca.
Un giorno, dietro una colonna imponente intarsiata di rune, Altea scorse un oggetto insolito: un salvadanaio a forma di drago, con squame di ceramica lucente e occhi di rubino scuro. Era lì, posato su una veste di velluto viola, come se ne avesse il pieno diritto.
— Strano, ma affascinante — mormorò Altea. In tutto il tempo che aveva trascorso in quella biblioteca, non aveva mai visto tale meraviglia.
Senza un attimo di esitazione, Altea sfiorò il salvadanaio con le dita agili, pronunciando un’antica formula per scoprirne i segreti. Improvvisamente, dall'interno echeggiò una voce sorprendentemente suadente:
— Oh, gentil strega, libera me dalla maledizione che mi imprigiona e sarò in eterno grato a te!
Stupita ma determinata, Altea si lanciò nell'avvincente avventura di rompere l'incantesimo. Sfogliò per prime le pagine del Vetusto Grimoire delle Maledizioni, un volume così spesso da sfidare l'ingegneria degli scaffali che lo sostenevano.
Giorno e notte la strega ciondolava tra passaggi arcinati, ascendeva spire segrete e scrutava pergamene ingiallite in cerca della formula che avrebbe liberato la voce intrappolata. Molti bambini venivano per assistere alla ricerca, sussurrando teorie e miti, carezzando la ceramica smaltata del draghetto curioso e bisbigliando la propria moneta da donare.
— Figliuoli, ogni moneta è un incantesimo di speranza! — Altea sorrideva mentre donavano, perché sapeva che ogni gesto puro di cuore avvicinava la magia alla realtà.
Settimane furono impiegate, mesi sfilavano con la cadenza delle stagioni, ma la strega non si scoraggiava. Affondava in tombe arcane e storie dimenticate, risvegliava spiritelli dei libri per scambi di conoscenza. Fu così che un piccolo spirito, dal cappuccio blu cobalto e occhi maliziosi, le si materializzò dinnanzi.
— Strega Erudita, la chiave non sta nei tomi, ma nel cuore degli uomini — sussurrò l'essere, prima di sparire in un sibilo.
Altea, con occhi più profondi del cielo in tempesta, ponderò le parole dell'esile consigliere. Il bibliotecario, vecchio saggio dal mantello tempestato di segni astrali, le porse un volume che recava una copertina di cuoio antico.
— Questo libro non ha mai una fine, né un inizio certo, ognuno legge ciò che il proprio cuore desidera scoprire — disse con voce profonda come il rimbombo del tuono.
Dentro, Altea trovò storie di altruismo, atti di coraggio, piccole verità sussurrate e grandi saggezze. E fu colpita da una rivelazione improvvisa: la gentilezza e la generosità dei bambini, le monete, i loro sogni. Sogni che si depositavano risonanti nella colonna sonora di quel salvadanaio incantato.
E con un gesto ampio e deciso, tracciò in aria un cerchio perfetto con la bacchetta, i capelli che fluttuavano come mare in tempesta, e pronunciò parole di potere anticamente dolci. La luce si riversò nel drago di ceramica, che pian piano cominciò a mutare forma, ad allungarsi, a raggiungere l'apice della volta celeste.
Dopo un ultimo tintinnio di moneta, un traballare di magia pura e una esplosione di stelle, al posto del salvadanaio si materializzò un drago vero, corteccia e gemme gli facevano da pelle, con occhi di foglie d'autunno.
— Grazie, mia salvatrice — disse il drago guardinga, la voce un vento caldo tra le pagine.
Pace tornò alla biblioteca, sapere fluì al suo posto. E i bambini, testimoni di quella magia, portarono via con sé la lezione più grande: ogni piccolo atto di gentilezza ha potere, il potere di trasformare il mondo, una moneta, una pagina, una vita per volta.
In mezzo agli scaffali, Altea, oramai nota come la Strega del Cuore, sorrideva. Sapeva che la vera magia è sempre stata scritta nelle pagine invisibili che solo il cuore sa leggere. E nella biblioteca di Ventodorato, le storie continuavano a fiorire, come un eterno giardino di meraviglie.