Torna alla lista
http://Il%20Granchio%20Pompieroso%20e%20il%20Pantalone%20Stregato%20-%20Una%20storia%20di%20Koalia%20stories

Il Granchio Pompieroso e il Pantalone Stregato

Gli abitanti della baia del Corallo Blu erano sempre vissuti in armonia con il ritmo lento e cadenzato delle onde, sotto il controllo della brava Piovra Pamela, il sindaco del posto. Ma nella piccola comunità sottomarina, nessuno era più laborioso e solerte del granchietto Gastone, il pompiere più coraggioso di tutti gli abissi.

Chiaro era il giorno in cui Gastone, con le sue chele luccicanti al sole filtrato dall'acqua, si apprestò a scoprire un mistero che avrebbe coinvolto lui e tutti i suoi amici del fondale. La pacifica vita subacquea fu scossa da un evento inaspettato: una strana creatura senza precedenti si aggirava intorno alla caserma dei pompieri, una struttura robusta e a prova di corrente, costruita con conchiglie e coralli di ogni tipo.

— Per le barbe di Nettuno! — esclamò Gastone incrociando la strana creatura. — Che cosa mai può essere questa?

Era un oggetto mai visto prima da nessun abitante del mare: un grande e colorato pantalone umano, sballottato giù per caso dalle correnti marine. Gastone, mosso da curiosità e senso del dovere, decise di indagare.

Le sue zampette correva veloci tra le alghe e i giocosi cavallucci marini, mentre il pantalone pareva condurre una vita propria, sollevandosi ora e poi, come spinto da una magia invisibile. Gastone, un po' titubante ma deciso, allungò una chele per afferrarlo, ma fu allora che il pantalone emise un suono sibillante e iniziò a volteggiare, come messo in moto da un sortilegio.

— Misericordia! — esclamò una stella marina passando di lì per caso. — È un pantalone stregato?

— O è forse un segno che qualcosa di grande sta per accadere? — si interrogò ad alta voce un pesce palla un po' ipocondriaco che non persi l'occasione per gonfiarsi d'importanza.

— Dunque, non abbiamo tempo da perdere! — annunciò Gastone. — Bisogna scoprire il mistero di questo indumento volante prima che spaventi tutti i pesciolini!

Determinato a non lasciarsi scoraggiare, il granchietto pompiere iniziò a studiare il comportamento del pantalone, annotandone i movimenti bizzarri in un piccolo taccuino subacqueo. Scoprì che al toccare le tasche, il pantalone sembrava placarsi, quasi a gradire l'attenzione.

— Sarà meglio chiamare la mia squadra di soccorso! — pensò ad alta voce Gastone mentre si dirigeva verso la caserma.

I suoi compagni, una diffidente aragosta di nome Lisa, un polpo esperto in meccanica di nome Otto, e una manoletta sempre pronta a schizzare fuor d'acqua per spiare la superficie di nome Marina, ascoltarono con stupore il racconto di Gastone.

— Che ne dici, Otto? — chiese Gastone al suo amico polpo. — Qual è la tua opinione tecnica su questo fenomeno?

— Mi sembra una questione mooolto intricata! — rispose Otto, intortigliando i suoi tentacoli intorno al proprio inchiostro pensieroso.

— Dobbiamo affrontare la situazione con lucidità, — suggerì Lisa. — Vi propongo di dividere il nostro gruppo: io e Gastone ci occuperemo del pantalone mentre Otto e Marina cercheranno indizi sulla superficie. Chi sa, forse l'umano a cui appartiene è nei guai!

Così fu deciso. Mentre Otto e Marina iniziarono la loro ispezione fuori dall'acqua, Lisa e Gastone tesserono una rete attorno al pantalone per osservarlo da vicino senza correre rischi. Poco dopo, si accorsero che il pantalone si muoveva in sintonia con i suoni: una melodia diffusa da un'alga musicale lo faceva danzare dolcemente, un rombo di nave lo agitava, lo scoppiettio delle bolle lo faceva sussultare.

Il piano di Lisa e Gastone procedeva con successo fino a quando, con uno scatto repentino, il pantalone riuscì a liberarsi dalla rete e si diresse verso la superficie veloce come un delfino.

— Arriviamo anche noi! — gridò Gastone con determinazione, all'inseguimento dell'indumento di stoffa.

Otto e Marina, nel frattempo, avevano fatto una scoperta incredibile: un piccolo yacht era incagliato sugli scogli poco lontani dalla riva, e il suo capitano dava segni di agitazione. Marina, senza pensarci due volte, saltò fuori dall'acqua e con la sua coda diede dei rapidi colpi sulla fiancata della barca per attirare l'attenzione.

— Oh, finalmente qualcuno si è accorto di me! — esclamò l'uomo. — Il mio guaio è iniziato quando ho perso quel mio benedetto pantalone preferito mentre facevo la lavanderia a bordo!

Gastone e Lisa raggiunsero in fretta i loro amici e il pantalone, fermo ora nell'acqua a pochi metri dallo yacht in difficoltà.

— Capitano, credo ci sia qualcosa che appartiene a lei! — disse Gastone, guidando il pantalone volante verso l'uomo che, meravigliato, recuperò il suo indumento perso.

— La mia fortuna è tornata! Guardate, lo yacht sta tornando a galleggiare! — esclamò il capitano, mentre le acque attorno allo yacht si calmarono e la barca si disincagliò lentamente.

— Era davvero un pantalone stregato, — ammise sorridendo Otto.

— O magari semplicemente un amuleto portafortuna per il suo proprietario umano! — concluse Lisa, mentre tutti insieme celebrarono la loro vittoria.

E fu così che Gastone, il granchio pompiere, e la sua squadra, non solo risolsero il mistero e salvarono la giornata, ma ricevettero dal capitano grato un invito a visitare lo yacht ogni volta che lo desiderassero, ogniqualvolta avessero voglia di un'avventura fuori dall'acqua.

Ognuno di loro comprendeva che la vera magia non era nel pantalone volante, ma nell'unione e nel lavoro di squadra che li rendeva eroi nella caserma dei pompieri degli abissi, un posto dove coraggio, amicizia e un pizzico di mistero creavano le avventure più memorabili.

Condividere

Lascia un commento

10 + 12 =