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Il Gatto Melodioso e il Mistero del Caravan

Nel cuore di una foresta rigogliosa, vicino al sentiero che zigzagava tra le querce e i castagni, tra l'erba già vittima della brina mattutina si trovava un sorprendente caravan. Non era certo di quelli che si vedevano di solito; aveva pareti di un legno scuro intarsiato con filigrane argenteo-chiaro e finestre così piccole che assomigliavano agli occhietti di una volpe curiosa. L'oggetto della nostra vicenda era un gatto dal manto tigrato e gli occhi come smeraldi, tale Sig. Whiskers.

Sig. Whiskers era un gatto di modi raffinati, il cui interesse per la musica lo aveva reso noto in ogni angolo della foresta. Un tempo vagabondo, ora chiamava questo strano caravan casa e covo di incredibili avventure. Lì all'interno, tra cuscini di velluto e tazze di porcellana, risiedeva un pianoforte dall'aspetto altrettanto insolito. Aveva tasti che brillavano come perle e una risonanza che avrebbe potuto stregare anche gli alberi a darsele a ballare.

Una sera, Sig. Whiskers sedeva accanto al suo pianoforte, accordando delicatamente le corde che nei giorni scorsi parevano aver perso un po' della loro armonia solita. Il suo pelo si erizzò improvvisamente al rumore di qualcosa o qualcuno che gracchiava giocosamente all'esterno del suo rifugio.

— Chi può essere a quest'ora? — mormorò, piegando le orecchie.

Con un salto agile, si affacciò alla porta per investigare sulla fonte del disturbo e lì, perched su un ramo basso, vide un gufo dall'aspetto piuttosto attempato, ma con occhi astuti e penetranti.

— Buona serata, eccellente musicista — gufeggiò il gufo, in un tono che traspariva saggezza e un pizzico di malizia. — Mi chiamo Pallas e sono venuto qui con una richiesta piuttosto straordinaria.

Sig. Whiskers era noto per la sua curiosità, una virtù così irresistibile per un gatto che, senza esitare, lo invitò a entrare nel caravan. Una volta al caldo, Pallas si accomodò su un cuscino di seta, ammirando l'interno della dimora così riccamente decorata.

— Benvenuto nel mio umile abitato, signor Pallas — disse Sig. Whiskers con empatia. — Cosa posso fare per un gufo illuminato come te?

— Beh, il mio caro, la musica del tuo pianoforte ha il potere di aprire portali verso mondi nascosti, e ciò di cui ho bisogno è esattamente questo — i suoi occhi parevano scintillare mentre parlava.

Sig. Whiskers fu talmente intrigato dalla conversazione che si dimenticò delle ore a scandire il metronomo e il canto degli ululati al chiaro di luna. — E quale sarebbe la meta di questo singolare viaggio? — chiese.

Pallas, con un fruscio soave delle ali, si avvicinò al pianoforte, osservando la lucentezza dei tasti.

— In un reame lontano, dove le luci del nord colorano il cielo e le voci degli antichi risuonano nella brezza, vi è una melodia che va risvegliata per risolvere un intricato enigma. Solo un unire di forze tra gatto e gufo può destarla — disse con tono ammaliante.

Sig. Whiskers era già tutto preso dall'idea di una nuova avventura musicale. — E quando dovremo partire? — chiese, ingranando mentalmente i meccanismi dell'avventura.

— Pronti quando sei tu, mio coraggioso amico — rispose Pallas con enfasi.

Dopo un breve preparativo, che includeva una partitura con note che sembravano danzare sul pentagramma, Sig. Whiskers piazzò le sue zampette sul pianoforte e iniziò a suonare. La melodia che nacque fu tanto dolce quanto misteriosa, e man mano che il gatto suonava, un brillio fatato iniziò a guizzargli attorno.

Il caravan tremò, poi si illuminò come un faro tra le ombre della foresta, e d'un tratto, come suonata da una giostra incantata, la porta della realtà si spalancò davanti a loro.

Un tunnel di luce li inghiottì, e i nostri eroi si trovarono trasportati in un paesaggio sospeso nel tempo e nello spazio, nel cuore della maestosità dell'aurora boreale. Erano arrivati nel mondo del reame lontano descritto da Pallas.

— Il tuo talento ha superato ogni mia aspettativa — disse il gufo, occhieggiando il cielo reso brillante dai giochi di luce.

In quello strano luogo, dove ogni fiore aveva il colore di una nota musicale e ogni sasso sembrava aspettare una melodia per animarsi, Pallas indicò una direzione con la punta delle ali.

— Dobbiamo raggiungere il Cilindro degli Echi — esclamò. — È il cuore di questo reame, dove risiede la melodia che dobbiamo risvegliare.

Viaggiarono su sentieri di stelle riflesse, sfiorarono acque che canticchiavano e sfuggirono a vortex di silenzi assordanti. Difesi soltanto dalla brama di scoprire il segreto nascosto nel Cilindro degli Echi.

Giunti innanzi ad una colonna di cristallo dalla quale emanava una luce soffusa, Pallas consegnò a Sig. Whiskers la partitura.

— Ora, metti il tuo cuore in queste note. — Il gatto, con zampette ormai familiari ai tasti anche in quel mondo altro, iniziò a dipanare i fili dell'armonia contenuti nella partitura.

Man mano che le note uscivano dal suo tocco leggero, la colonna vibrò e dalle sue profondità un coro di voci senza tempo si alzò, fondendosi con la musica.

Quando l'ultima nota echeggiò, una pioggia di scintille dorata discese su di loro, e dal Cilindro, una sfera di luce emerse.

— Questa è l'Anima della Melodia — spiegò Pallas. — Grazie a te, il suo canto viene ripristinato.

Sig. Whiskers si sentì gonfiare di orgoglio e ammirazione per la magia che insieme erano stati capaci di suscitare.

— È stato un onore condividere questa sinfonia con te, amico mio gufo — disse, sorridendo.

— E l'onore è tutto mio. Un gatto come te non è soltanto un virtuoso delle note, ma anche un eroe delle avventure — Pallas rispose con un cenno di rispetto.

Con l'Anima della Melodia al sicuro, l'aurora boreale li avvolse nuovamente, riportandoli nel caravan, che pazientemente li aspettava al suo solito posto nel bosco addormentato.

Da quella notte, si narra che la foresta intorno al caravan di Sig. Whiskers sia diventata un luogo di musica e magia, dove talvolta se sei attento, puoi udire quella stessa melodia echeggiare tra gli alberi, un canto di amicizia e meraviglie senza fine, suonato dal gatto più melodioso che la foresta abbia mai conosciuto.

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