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Scimmia e Vichingo: Avventura alla Fattoria

Nel cuore di una rigogliosa e colorata fattoria, dove gli animali comunicavano tra loro con un linguaggio segreto e il sole splendeva più luminoso che altrove, viveva una scimmia astuta e vivace di nome Miko. Non era una scimmia qualunque, aveva un pelo lucido color cioccolato, occhi scintillanti di curiosità, e un'amore per le avventure che superava la grandezza della fattoria stessa.

Un mattino, mentre Miko saltellava tra gli alberi fruttati, una melodia sconosciuta attirò la sua attenzione. Non proveniva dai soliti cinguettii degli uccelli né dal mormorio del vento, ma da qualcosa di diverso. Seguendo il ritmo, Miko scoprì una vecchia radio accantonata vicino al recinto delle capre. Era un oggetto misterioso, mai visto prima nella fattoria, con bottoni colorati e un'antenna che si protendeva verso il cielo come la torre di un castello.

Proprio mentre Miko stava per premere uno dei bottoni, un'ombra imponente si delineò alle sue spalle. Si voltò di scatto, solo per trovarsi faccia a faccia con un gigante barbuto vestito in maniera bizzarra, un elmo ornato e uno scudo dal disegno intricato: un vichingo!

— Chi sei e da dove vieni? — chiese Miko svettando tra le foglie, la curiosità dipinta sul viso.

— Io sono Rolf il Rosso, vengo da terre lontane oltre il mare. Mi sono ritrovato qui per una magia poco chiara e cerco il cammino di casa — rispose il vichingo, abbassando l'ascia per dimostrare buone intenzioni.

Miko rifletté un momento, poi ebbe un'idea brillante.

— Forse questa radio può aiutarci! — esclamò, indicando l'oggetto con entusiasmo.

Rolf si avvicinò, osservando la radio con una certa perplessità. Miko, piena di fervore, iniziò a girare i bottoni. Dopo alcuni tentativi, la radio emise una serie di suoni che sembrava un messaggio in codice.

— Che strani incantesimi siano questi? — mormorò Rolf, scrutando l'oggetto come se nascondesse segreti arcani.

Risoluti a decifrare il messaggio, Miko e Rolf si avventurarono alla ricerca di chi potesse comprendere la lingua della radio. La loro ricerca li portò ad incontrare personaggi della fattoria finora sconosciuti o poco considerati: l'oca che conosceva storie antiche, il topo che rivelò passaggi segreti nel fienile, e infine, il saggio gufo che, con un po' di reticenza, decise di ascoltarli.

— Questo è un messaggio di aiuto! — rivelò il gufo, dopo aver ascoltato attentamente. — Parla di un luogo nascosto nella foresta, dove il tempo e lo spazio si incontrano.

Con questa nuova informazione, Miko e Rolf partirono alla volta della foresta, dove le luci danzavano misteriosamente tra gli alberi e i suoni erano melodie di un altro mondo. Dopo ore di ricerca, inciamparono in una radura che non sembrava appartenere al loro tempo né al loro mondo.

Nel centro, una porta astrale pulsava di luce. Miko, con dolcezza, porse la pata a Rolf.

— Forse questa è la tua strada di casa, Rolf. E forse, posso venire con te per vedere le terre oltre questa porta.

Rolf annuì, commosso dall'offerta e dalla lealtà della sua nuova amica.

Un passo dopo l'altro, si avvicinarono alla porta. Prima di attraversarla, Rolf si voltò e guardò la fattoria una ultima volta, memorizzando l'avventura, gli amici, e la magia diquel luogo magico.

— Grazie, Miko. Tu sei un'eroe coraggioso e un amico leale. Porterò con me i ricordi di questa avventura per sempre — disse Rolf, con gratitudine nei suoi occhi azzurri come il ghiaccio.

Miko sorrise, felice di aver aiutato un amico in difficoltà e curiosa di scoprire cosa si celasse dietro quella porta luminosa.

Senza esitare, i due amici attraversarono la porta astrale, pronti per una nuova avventura che li avrebbe condotti verso mondi sconosciuti e destini incrociati.

Così, Miko la scimmia astuta e Rolf il vichingo coraggioso, scomparvero dalla fattoria, lasciando dietro di sé un senso di meraviglia e un'amicizia che non conosceva confini.

E mentre si allontanavano verso l'ignoto, il suono della radio si unì alla brezza del vento, come un dolce addio che prometteva un futuro ancora più avventuroso per i due eroi.

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