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Le Avventure di Roberta la Gallina e il Segreto del Pane Volante

In un piccolo paese accoccolato tra le colline verdi, si ergeva fiera e profumata la Panetteria del Sole, rinomata per le sue brioches al burro e per i suoi pani croccanti che sembravano cantare storie di frumento e di cielo. Tra i fornai dalla spolverata di farina sui grembiuli, c'era una gallina assai particolare di nome Roberta, che non si limitava a deporre uova d'oro ma che aveva una passione sfrenata per il mestiere di panettiere.

— Buongiorno, zia Mafalda! — chioccò Roberta mentre saltellava all'interno della panetteria, dando la buongiorno alla signora più anziana del luogo, che impastava la pasta madre come ogni mattina.

La gallina non aveva il normale aspetto di un volatili del suo genere; il suo piumaggio era un mosaico sfavillante di tonalità dal rosso ruggine al giallo tramonto, e il suo canto pareva un'armonia che avrebbe potuto risvegliare il sole.

Roberta si divertiva tra i sacchi di farina e le pagnotte fumanti, ma nel fondo del suo cuoricino covava il desiderio di avventura, di spazi azzurri e di scoperte impensabili. Quel giorno, mentre la giornata scorreva tra il ticchettio dei secondi e il delizioso profumo di cioccolato e cannella, qualcosa di inaspettato accadde che avrebbe soddisfatto il suo piccolo grande desiderio.

Un rombo improvviso scosse il pavimento in mattoni della panetteria. Non era il tuono di un temporale primaverile, bensì il rombo di un aereo. Fuori, proprio al centro della piazza del paese, un piccolo velivolo aveva fatto un atterraggio di fortuna. Da esso scese un personaggio che più panoramico non si poteva: un pilota con la tuta di volo aderente e gli occhialoni da aviatore poggiate sul casco.

— Bongiorno! Cercavo il campo d'aviazione più vicino, ma a quanto pare ho trovato qualcosa di ancora meglio! — esclamò egli, con un sorriso che faceva concorrenza al sole.

Il pilota, che si presentò come Ilario, fu accolto con calore e curiosità dagli abitanti del paese, e soprattutto da Roberta, che non aveva mai visto un uomo capace di danzare nel cielo come facevano le rondini. Ilario si avvicinò alla panetteria, spinto dalla fragranza invitante e dall'insolita presenza della gallina panettiera.

— Mai vista una gallina con un simile talento! — esclamò Ilario, osservando come Roberta girasse tra le teglie con un'agilità inaudita.

Fu in quel frangente che Roberta notò un oggetto che attirava l'attenzione proprio dietro al pilota: un grande dipinto che raffigurava un cielo infinito punteggiato di nuvole soffici come panna montata. Era una tela di tale libertà e bellezza che la gallina sentì il cuore battere all'impazzata sotto le penne.

— È meraviglioso, vero? — disse Ilario seguendo lo sguardo di Roberta. — Quel dipinto mi ha accompagnato in ogni viaggio. È un promemoria di quanto sia vasto il mondo e di quante meraviglie attendono là fuori.

Roberta chiocciò qualcosa che sembrava un misto tra una domanda ed un desiderio, e Ilario la comprese.

— Ti piacerebbe volare, Roberta? Vedere il mondo da lassù? —

La gallina annuì con entusiasmo, ma un dubbio la tormentò. Aveva sempre sognato di volare, ma la panetteria? E gli amici? Poteva proprio lasciare tutto alle spalle?

— È chiaro, Roberta — proseguì Ilario, come se leggesse i suoi pensieri — che ogni scelta comporta un sacrificio. Ma ricorda, la libertà è preziosa, e volare è il sogno di molti. Solo non dimenticare mai che il cielo è di tutti e che il rispetto per gli altri è la regola d'oro del volare.

Il resto della giornata trascorse in un baleno, con Ilario che raccontava avventure aeree e Roberta che ogni tanto si perdeva nel dipinto. Un piano stava germogliando nella sua testolina pennuta.

Il giorno seguente, con il primo barlume dell'alba, la panetteria si svegliò nel trambusto. Roberta non c'era! Al suo posto, una lettera era appoggiata accanto a un piattino di grano.

Carissimi amici, ho deciso di partire e di seguire il mio sogno. Portatemi nel cuore come io porterò voi. Vi prometto di tornare, con storie da raccontare e il gusto del vento da condividere. Il cielo mi attende, ma qui è casa mia, e lo sarà sempre. Con amore, Roberta.

La notizia si diffuse più veloce del profumo di vaniglia di una ciambella appena sfornata. Tutti si chiedevano: Roberta ce la farà a volare?

E lei, Roberta la gallina, si ritrovava nell'aereo di Ilario, che era stato gentilmente modificato con un piccolo sedile e un paio di occhialini su misura. Il motore ruggì e loro si elevarono nel cielo, superando le nuvole, le case, e gli sguardi stupiti di chi restava a terra.

Fu un volo che regalò a Roberta una prospettiva mai ammirata prima, un mondo di libertà infinita, ma anche la consapevolezza di quanto fosse importante non invadere lo spazio degli altri, come gli uccelli che elegantemente si scansavano in volo.

Il viaggio fu lungo e ricco di emozioni, con terre e mari che si srotolavano sotto di loro come tappeti magici. Roberta imparò molto: da Ilario, dal mondo e da se stessa.

Quando finalmente Roberta tornò al paese, fu festeggiata come una vera eroina. La panetteria si arricchì delle sue avventure, e il dipinto del cielo venne appeso in un posto d'onore dove tutti potevano sognare guardandolo.

E mentre il sole declinava, verniciando di arancio le vetrate della Panetteria del Sole, Roberta capì che la libertà è un dono immenso, ma che è ancor più dolce quando si sa con chi e dove tornare a condividerla. E così, nel tenero abbraccio delle sue avventure e nell'armonia di quel piccolo paese, la nostra gallina continuò a vivere giorni di pane, voli di fantasia e rispetto per il cielo condiviso.

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