Torna alla lista
http://L'Orso%20Actor%20e%20il%20Principe%20di%20Carta%20-%20Una%20storia%20di%20Koalia%20stories

L’Orso Actor e il Principe di Carta

In mezzo alla foresta sorgeva un teatro tutto scolpito in legno, con intagli di foglie e pigne, opera di abili castori. Le cortine rosse, tessute dalle ragnatele più fini e colorate dai petali delle rose selvatiche, ondeggiavano al soffio della brezza. Questo luogo magico era ben noto agli animali del bosco, ma non molti sapevano del suo custode più speciale: un orso di nome Brunone, dalle spesse e lucide pellicce marroni e dal naso tanto sensibile da percepire la traccia più sfuggente di miele selvatico.

Brunone era diverso dagli altri orsi. Non amava granché bighellonare per la foresta o spaventare i campeggiatori in cerca di snack. No, la sua grande passione erano le storie. Ogni sera, dopo il tramonto, il grande orso si piazzava al centro del palcoscenico e, con grande gesto declamatorio, raccontava favole e leggende agli animali del bosco, che si raccoglievano rapiti dalla sua voce profonda.

Una sera di luna crescente, mentre Brunone recitava la storia di un coraggioso scoiattolo avventuriero, un lieve fruscio di seta interruppe il suo racconto. La platea si voltò curiosa, ma non vide che una leggera ombra sfilare leggiadra tra i sedili.

— Curioso, molto curioso… — mormorò Brunone, senza però perdere la sua compostezza.

Con un'occhiata ai suoi spettatori, richiamò l'ordine e proseguì il suo racconto con ancor più enfasi. Solo che stavolta, al culmine dell'avventura, dalla scenografia emerse una figura slanciata: un principe! Ma non un principe qualunque – uno di carta, con gli abiti elegantemente piegati, la corona un po' stropicciata e un'espressione malinconica negli occhi disegnati a china.

— Buonasera, nobili creature del bosco — disse il principe con voce sottile. — Sono in cerca del mio regno, che sembra essersi svanito come la nebbia all'alba.

La platea rimase in silenzio, incantata dalle parole del principe di carta.

— Amico mio, — rispose Brunone con voce tonante, — qui nel bosco, ogni creatura è figlia di un regno favoloso. Il tuo regno non può essere lontano. Perché non cerchiamo insieme?

Il principe, rinvigorito da quelle parole, annuì con un cenno della testa pieghevole e così iniziò l'avventura più straordinaria che il teatro avesse mai ospitato.

Brunone e il principe di carta si imbarcarono in una ricerca che li portò a esplorare ogni angolo del teatro, dalle più ostentate scenografie ai sotterranei nascosti, dove vivevano i grilli custodi. Il legame tra il grande orso e il delicato principe si rafforzò ad ogni step, ad ogni indovinello risolto, ad ogni trabocchetto evitato.

All'inatteso scoccare della mezzanotte, mentre scandagliavano le pieghe di un vecchio sipario, un sibilo li avvertì del pericolo. Il cobra del sipario, signore e padrone di quel drappo, li fissava con occhi vitrei e miagolanti.

— Nessuno tocca il mio regno! — sibilò rabbioso, ma il suo verso non era tanto minaccioso quanto aspirava a essere.

Brunone si piazzò davanti al principe e con voce calma ma ferma disse:

— Amico serpente, non cerchiamo conquista ma conoscenza. Abbi fiducia, non ti faremo alcun torto.

Il cobra, sorpreso da quel tono rispettoso, abbassò il capo e li lasciò proseguire. Man mano che avanzavano, i due amici incontrarono creature di ogni sorta: le poetiche libellule dei riflettori, danzanti tra i fasci di luce, i gatti delle quinte, silenziosi e aggraziati custodi del backstage, e gli spiriti delle storie passate, eteree presenze che solo il principe di carta poteva percepire.

Una settimana intera di indagini e peripezie li guidò infine al cuore segreto del teatro, là dove le radici degli alberi si intrecciavano in modo così complesso da disegnare un trono naturale. E là, ad attenderli, era una figura che risplendeva di luci soffuse: la regina delle storie, un'antica civetta dalle penne illuminate dalle favole millenarie.

— Benvenuti, — li accoglieva, — ero certa che avreste trovato la via.

E con un battito delle sue ampissime ali, sparpagliò per l'aria centinaia di pagine, che danzavano come in un balletto celestiale. Una ad una, le pagine si posarono sul principe che, abbracciato da quella pioggia di carta, vide il suo corpo trasformarsi, rinforzarsi, colorarsi. A poco a poco, il teatro diventò effettivamente il suo regno.

Con un sorriso che solamente un cuore di carta poteva esprimere in tutta la sua genuinità, il principe ringraziò il suo coraggioso amico orso.

— Brunone, grazie, — disse il principe, ora non più sottile e fragile ma vibrante di nuove tinte. — Ora posso regnare su questo regno di fantasia e meraviglia. Ma resterai per sempre il mio eroe.

E così l’orso e il principe di carta, divenuti fratelli di avventure, conclusero quell'impresa memorabile, tra gli applausi scroscianti di tutti gli animali del bosco. Ogni storia raccontata dal grande orso era da quel momento in poi dedicata all'amicizia senza tempo fra l'Orso Actor e il Principe di Carta. E mentre le stelle brillavano, segrete custodi di sogni e desideri, il teatro continuava a vivere attraverso le parole e le risate di chi crede nei finali felici, anche quando non sono scritti sulle ultime pagine di un libro.

Condividere

Lascia un commento

11 + undici =