Nel cuore pulsante di una galassia lontana, un razzo sfavillante solcava lo spazio siderale con la maestosità di una ninfea su un lago di stelle. Quel razzo non era un ordinario mezzo spaziale, ma la casa volante del più creativo tra i supereroi, noto come il Costruttore Stellare. Gli abitanti di tutti i pianeti lo adoravano perché trasformava i loro mondi con meravigliose costruzioni, utilizzando blocchi colorati che assemblava con la magia delle sue mani guantate di stelle.
La sua ultima missione lo aveva portato sul pianeta Arcobaleno, che aveva bisogno di nuovi giardini sospesi dove far giocare i piccoli abitanti. Con leggerezza e precisione, il Costruttore Stellare collocava uno dopo l'altro i blocchi incantati, creando aiuole fluttuanti e altalene che danzavano tra le nuvole.
— Captano, abbiamo una visita inaspettata!
A interrompere il suo lavoro fu Astro, il suo fedele robot assistente dalle sembianze di un arlecchino spaziale. Lo informava che una volpe, di nome Velda, con la pelliccia luminosa come la coda di una cometa, aveva scovato il razzo e chiedeva di salire a bordo. Il Costruttore Stellare, sempre aperto all'incontro con nuove creature, accettò immediatamente.
— Salve, illustre volpe! Che cosa posso fare per te? — chiese il supereroe, sorridendo sotto la sua maschera argentata.
— Oh, grande eroe dei cieli, ti prego di ascoltarmi! — iniziò Velda con un tono urgente. — Il mio pianeta, Vulpinara, è in grave pericolo. Uno sciame di meteoriti minaccia di distruggere la nostra foresta di cristalli lucenti e solo qualcuno con il tuo talento può salvarci.
Il Costruttore Stellare, animato da un sentimento di giustizia e solidarietà interplanetaria, acconsentì senza esitazione. Con un clic sul suo orologio ingioiellato, il razzo cambiò rotta e si diresse a tutta velocità verso Vulpinara.
— Non temere, Velda! Costruirò una barriera che proteggerà il tuo pianeta, utilizzando i miei blocchi magici!
Il viaggio verso Vulpinara fu un ardito e brillante miracolo dell'ingegneria spaziale, il razzo faceva zig zag tra gli astri come un baleno. Una volta atterrati, il Costruttore Stellare si mise immediatamente all'opera. Il cielo di Vulpinara brillava di meteore, scintille danzanti pronte a diventare una minaccia.
— Velda, ho bisogno del tuo aiuto! — esclamò il supereroe. — Tu conosci meglio di chiunque altro il terreno di Vulpinara e insieme possiamo calcolare il perimetro esatto per la costruzione della barriera.
La volpe annuì e si mise al lavoro, correndo tra gli alberi di cristallo con agilità, determinando i punti chiave dove il Costruttore Stellare avrebbe piazzato i suoi blocchi. Non si trattava di una barriera qualunque, ma di una cupola multicolore che avrebbe catturato i meteoriti, trasformandoli in molteplici gocce di luce da disseminare poi nel suolo di Vulpinara, fecondandolo.
Mano nella zampa, l'eroe e la volpe lavoravano fianco a fianco. Il Costruttore Stellare sollevava con grazia i blocchi da costruzione, che al contatto con l'atmosfera del pianeta cambiavano forma e dimensione, incastrandosi perfettamente l'uno con l'altro. Erano fatti di un materiale misterioso, un composto di polveri di stelle e di sogni materializzati, che solo lui, con la sua peculiare abilità, poteva manipolare.
Piano piano, la cupola incominciò a elevarsi imponente nel cielo di Vulpinara, iridescente e solida. La magia dei blocchi costruttori emanava un canto armonioso, una melodia che placava il fragore dei meteoriti e conciliava il cuore inquieto della volpe. Velda ballava tra i cristalli, rincorrendo i bagliori e ringraziando gli astri per il miracolo che si stava compiendo.
Il tempo scorreva veloce, e la notte di Vulpinara fu un tripudio di bagliori e schegge di luce. Finalmente, la cupola fu completa, e quando l'ultimo meteoro si abbatté su di essa, la struttura diede prova della sua forza. La pioggia di pietre cosmiche si trasformò in una cascata di lucciole, che dolcemente si posarono al suolo, rendendolo fertile e scintillante.
— Abbiamo vinto! — gridò Velda con gli occhi ricolmi di meraviglia.
— Abbiamo vinto insieme, amica mia — rispose il Costruttore Stellare, porgendole una zampa inguantata. — Questo è il frutto della collaborazione e dell'amicizia.
La mattina seguente, Vulpinara era salvo e il suo popolo festeggiava intorno alla nuova foresta di luce. Il Costruttore Stellare e Velda erano pronti a condividere nuove avventure, ma prima di salutarsi e ripartire per le stelle, l'eroe regalò alla volpe una scatola dei suoi magici blocchi da costruzione.
— Perché possa sempre costruire i tuoi sogni, anche quando io non sono qui — disse con un sorriso.
E così, il razzo scintillò ancora una volta nel cielo, portando altrove la magia del Costruttore Stellare, mentre Velda, con i blocchi in zampa, iniziava a immaginare nuovi mondi, pronta ad affrontare qualunque sfida l'universo le avrebbe riservato.